L’Aia di San Giorgio: la dimora dell’arte di riscoprire se stessi

L'Aia di San Giorgio di Visìgnacastrisi

“C’è sempre qualcosa che, a un certo punto della nostra vita, ci svela esattamente cosa siamo. La prospettiva sembra diversa, eppure non lo è!”

Vi parrà forse strano che per narrarvi un luogo io parta da una citazione. Eppure vi assicuro che mai è stato più appropriato, direi quasi necessario, iniziare un “viaggio” dalle pagine di un libro. E no, “non è la fine del mondo”, proprio come dice Alessia Gazzola: le scoperte (o riscoperte) non sono mai una fine, ma sempre l’inizio di qualcosa. In questo caso, qualcosa che profuma di buono.

L’Aia di San Giorgio: spegnete il cellulare; sedetevi dinanzi al camino e fatevi cullare dal suono delicato della legna che scoppietta; respirate a fondo e sincronizzare i battiti del cuore al ritmo della danza della fiamma.

L'Aia di San Giorgio Vignacastrisi camino
ph. Francesca Orlando

Siamo in Salento, a Vignacastrisi, tutt’attorno ulivi, campagna e cielo…

Non c’è bisogno di altro all’Aia di San Giorgio e vi parrà forse strano sentirvelo quasi insistentemente sussurrare dall’aria di pace e dal calore della pietra leccese che vi accoglieranno al vostro arrivo.

I rumori della natura frastornano: sì lo so non siamo abituati! Ma niente panico! Fidatevi dell’istinto e lasciatevi andare. Entrate e guardatevi semplicemente intorno.

Il cellulare non prende? Niente panico vi ho detto! Uno sguardo alla vostra sinistra e leggete, affisso al muro: “Off line is the new look!”. E allora provate a farvelo calare addosso questo nuovo look. Dimenticatevi di ogni altra cosa tranne che di voi stessi e della meravigliosa dimora in cui vi trovate.

Dimora sì, dimora d’arte per l’esattezza. E l’arte si respira ovunque, dalla porta d’entrata, ottocentesca di una vecchia farmacia, al new look conferito ad un’altra antica porta, travestita ora da libreria; da un vecchio lampadario scomposto in tante applique agli antichi manifesti cinematografici di note pellicole italiane, per arrivare infine alle ante di un armadio che ora chiudono un uscio.

Il piano bar non è mai stato reinterpetato così alla lettera: ricavato da un antico pianoforte, se ne sta maestoso ed elegante a fare da guardia alla porta della cucina, contornata dalla cornice di uno specchio altrettanto antico.

E poi ancora madie, lampade, altre cornici…

Oggetti che qualcuno aveva gettato e a cui Lucio Lia ha ridonato significato e una bellezza ancor più incantevole di prima. Arte del riuso creativo capace di regalare una seconda vita.

Lucio è una delle anime dell’Aia di San Giorgio, un uomo dagli occhi che paiono sorridere sempre, con la sua barba bianca e lunga che gli conferisce un’aria da spiritello buono dei boschi.

L'Aia di San Giorgio Lucio Lia
ph. Francesca Orlando

La sua mano di falegname e la sua convinzione che nulla va gettato nell’oblio, ha dato una voce diversa ad ogni oggetto.

E poi c’è la musica, immancabile tra le arti e, qui, all’Aia, abbraccio poderoso che vi farà dimenticare definitivamente di avere il cellulare in tasca.

Raffaele Di Staso, avvocato ed ex chitarrista, ideatore del progetto e seconda anima di questo luogo, la musica ce l’ha nel cuore.

E questo cuore lo ritrovate in ogni dettaglio “musicalmente parlante” della sua dimora:

L'Aia di San Giorgio Raffaele di Staso e Lucio Lia
Raffaele Di Staso e Lucio Lia – ph. Francesca Orlando

La terza anima dell’Aia è la cucina. I piatti sono quelli tipici, spesso preparati per mano di Alessandra Ferramosca, che della cucina salentina ha fatto la sua avventura itinerante.

L'Aia di San Giorgio Alessandra Ferramosca
ph. Francesca Orlando

Le verdure arrivano direttamente dall’orto sinergico su cui si affacciano, accanto all’uliveto, i vostri alloggi.

Siete arrivati con la connessione web nel sangue. Tempo un giorno: gli ulivi, la campagna e il cielo; la compagnia di Raffaele e Lucio; i piatti tipici del Salento… e vi troverete la sera a guardare il tramonto.

L'Aia di San Giorgio VIgnacastrisi
ph. Francesca Orlando

E’ in questo momento che l’Aia di San Giorgio farà su di voi il meraviglioso incantesimo. E’ dinanzi al silenzio e ai colori della natura che troverete quella diversa prospettiva che diversa non è (dimentichiamo solo troppo spesso di guardarla): ascolterete i vostri pensieri, il vostro respiro… Rientrerete nella dimora, vi accomoderete dinanzi al camino, spegnerete quel cellulare e con un libro tra le mani ri-svelerete a voi stessi la bellezza della pace, anche nel cuore.

Sì, “Off line is the new” look, e ci veste davvero alla meraviglia!

Francesca Orlando

 

(Educational “Dall’Avvento all’Immacolata sulle orme di Scanderbeg” realizzato dall’ Accademia dei Volenterosi e il Comune di Bagnolo del Salento– Progetto P.O.R.FESRSE 2018-2020 Regione Puglia).

AIA DI SAN GIORGIO

Via Vecchia Ortelle – 73030 Vignacastrisi (LE)

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IDEATORE E AMMINISTRATORE DI RISTORHUNTER - Giornalista pubblicista e scrittrice, Francesca è felicemente ossessionata dai racconti e dal potere delle storie: se infatti nessuno è in grado di contrastare la forza di gravità esercitata dalle storie, lei ne è sin dai primi anni di vita la prima vittima. Docente di "arte della narrazione" (anche applicata al mondo enogastronomico), che ama in verità definire "scrittura emotiva", crede che sia assolutamente vero che "Dio creò l'uomo perché gli piacciono le storie". Per Francesca insomma la scrittura è una cosa seria, perché scrivere significa dire quello che non riusciamo a dire e perché la scrittura è "un atto di conoscenza che si maschera di finzione".

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