Il ristorante Noir si colora per una notte di opere culinarie a sei mani.

ristorante Noir

Nella cucina di Ponzano Veneto gli chef Rocco Santon, Nicola Cavallin e Alessandro Rossi.

Una cucina affollata di cuochi e tanto colore gourmet, in un ristorante che ha scelto un nome dalle tinte scure. Siamo al Noir di Ponzano Veneto (TV), la nuova scommessa, inaugurata lo scorso settembre, firmata da Rocco Santon e Nicola Cavallin, che il 4 novembre hanno ospitato lo chef Alessandro Rossi (e brigata) per un viaggio culinario tra Veneto e Toscana.

Se Noir significa nero, in questo caso il nome non prelude al buio, bensì ad una lavagna, o meglio un grande piatto, pronto ad incoronare ed esaltare colori inattesi.

L’ouverture si respira già ad un primo sguardo della location, dove le opere di artisti in esposizione temporanea macchiano vivaci, illuminati da “special lights”, l’elegante e minimale mis and place.

Un luogo inatteso che profuma di sfida: due giovani cuochi con la voglia di crescere e di sperimentare.

La dice lunga, meravigliosa, la grande cucina a vista che domina la sala centrale, con tanto di chef table per chi vuole quasi entrare in scena assieme a loro, agli chef.

Una cucina che per una notte è stata più affollata che mai, quando i due patron Cavallin e Santon hanno ospitato un altro giovanissimo cuoco, il già noto toscano Alessandro Rossi. Sei mani per un percorso degustazione di ben 12 portate.

Un raffinato “duello” che ha visto alternarsi i piatti di chef Rossi a quelli di Rocco Santon e Nicola Cavallin: terra e mare, Toscana e Veneto, e un pizzico di follia creativa che non deve mai mancare.

Olive di carne e pesce con mini Martini cocktailchef Alessandro Rossi

Tartare di diaframma, zucca fermentata, salvacremascochef Nicola Cavallin e chef Rocco Santon

Patata, tartufo, cioccolato bianco, vaniglia chef Alessandro Rossi

Raviolo ripieno di baccalà, rafano, cipolla in agro, spirulina – chef Nicola Cavallin e chef Rocco Santon

Un radicchio al mare chef Alessandro Rossi

Pasta e fagioli a modo nostro – chef Nicola Cavallin e chef Rocco Santon

Fusillo, pollo, coriandolo, caviale d’aringa chef Alessandro Rossi

Oca confit, castagne, passion fruit – chef Nicola Cavallin e chef Rocco Santon

Capesante, funghi, latte di mandorla, erbe spontanee chef Alessandro Rossi

Pancia di maialino, senape, mela, carbone – chef Nicola Cavallin e chef Rocco Santon

 

Pina Colada, cioccolato bianco, frutto della passione chef Alessandro Rossi

Ricotta, miele, camomilla – chef Nicola Cavallin e chef Rocco Santon

Un’esplorazione di gusti avvolgenti e contrastanti. Predominate la personalità fuori classe di Alessandro Rossi, ma è bello scoprire giovani come Santon (già miglior chef emergente nord Italia 2019) e Cavallin: due cuochi di indubbio talento, con la voglia di non percorrere la strada più semplice, per crescere. Avanti tutta ragazzi, ma senza la trepidazione di bruciare le tappe.

La porta del Noir è aperta sulla strada della passione gastronomica di Rocco e Nicola (andateli a trovare, ne vale davvero la pena), mentre Alessandro Rossi, dopo l’esperienza a Villa Selvatico, è pronto per volare verso nuovi “lidi”. Ma questa sarà presto un’altra storia!

 

credit photo: Francesca Orlando – Stefano Collausig

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IDEATORE E AMMINISTRATORE DI RISTORHUNTER - Giornalista pubblicista e scrittrice, Francesca è felicemente ossessionata dai racconti e dal potere delle storie: se infatti nessuno è in grado di contrastare la forza di gravità esercitata dalle storie, lei ne è sin dai primi anni di vita la prima vittima. Docente di "arte della narrazione" (anche applicata al mondo enogastronomico), che ama in verità definire "scrittura emotiva", crede che sia assolutamente vero che "Dio creò l'uomo perché gli piacciono le storie". Per Francesca insomma la scrittura è una cosa seria, perché scrivere significa dire quello che non riusciamo a dire e perché la scrittura è "un atto di conoscenza che si maschera di finzione".

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