I prodotti agroalimentari sono da molti, e ancora troppo spesso, considerati come fossero frutti avulsi dalla loro terra di origine. Sono certo apprezzati dai consumatori, e magari anche commentati positivamente dai tanto temuti critici, ma viene dimenticata quell’unicità data loro dall’insostituibilità del territorio in cui nascono e crescono; non vengono considerati ancora abbastanza come protagonisti attorno ai quali può essere confezionata un’esperienza indimenticabile. Quell’esperienza si chiama turismo enogastronomico: eventi in cui l’assaporare uno o più prodotti diventa occasione per far visitare e conoscere il terroir, l’interezza del luogo, non solo col gusto, ma con tutti e cinque i sensi. Eventi che possono esistere solo laddove i produttori fanno network e con loro tutti gli attori del territorio fanno rete per regalare al “turista” un’offerta integrata e sì, far crescere l’economia locale.
Vi assicuro che non è facile rendere un territorio attrattivo, perché i prodotti di qualità superiore da soli non bastano.
E allora eccoli qua, asparagi bianchi vestiti a festa, attorno ai quali Cordenons, località pordenonese, è riuscita a costruire un evento esempio di perfetto turismo enogastronomico: Il salotto dell’asparago.
Un week end inaugurato da un convegno cui hanno preso parte tutte le istituzioni locali, compresi rappresentanti della Regione, di Promoturismo FVG e di Slow Food; preludio di unione che fa la forza e il successo.
Un successo arrivato la domenica, quando la piazza del paese si è riempita di stand di degustazione a base di asparago bianco, dai crostini con formaggio fuso con raclette e asparagi, alle pizze e pizzette soffici, passando per il gelato all’asparago con mandorle tostate e scorzette di limone caramellate.
Tutti e sette i produttori di asparagi locali erano presenti, pronti anche a partecipare attivamente ai laboratori per i bambini per portarli alla scoperta di come si coltivano questi buonissimi ortaggi bianchi, ma anche di cosa significa una buona alimentazione.
E mentre i bambini si divertivano a “mettere le mani in pasta” e a fare lecca-lecca agli asparagi, i grandi vivevano la vera emozione esperienziale del territorio: visitare le aziende agricole e raccogliere gli asparagi!
Ma turismo enogastronomico è anche assaporare i segreti del luogo, assaporarli con gli occhi e con le mani e i piedi, camminare, in questo caso nella terra dei Magredi e delle Risorgive, ciò che fa del cordenonense e dei dintorni un terroir unico.
Ma passeggiare fa venire fame… ed ecco i ristoranti della zona pronti ad aprire le porte e offrire ai commensali piatti a base di asparagi abbinati a molti altri prodotti locali, mentre chi invece è affamato di storia locale ha potuto saziarsi dei racconti della natura e del territorio che hanno fatto da protagonisti ai laboratori per adulti.
Produttori e ristoratori insieme, un gruppo di organizzatori attenti ed efficaci (Comune, Pro Cordenons, Camera di Commercio di Pordenone e Pordenone With Love): tutto questo ha fatto assaporare lo spirito del luogo non solo nei piatti, ma anche all’interno delle aziende agricole e dei ristoranti e infine lo ha fatto respirare nell’aria durante le visite guidate.
Questo è il turismo enogastronomico! E non potevano mancare gli chef locali, a chiudere il battesimo di questa festa alla sua prima edizione con due show cooking che hanno lasciato il pubblico col palato soddisfatto ma soprattutto i sorrisi nel cuore.
Manlio Signora e Federico Mariutti si sono cimentati in “Asparagi con Estro” (pane bruscato con gamberi e asparagi; insalata di asparagi violetto e fragole; tuorlo croccante con asparagi verdi e crudo) e “La freschezza dell’asparago” (burrata, asparagi violetto e lampone disidratato; risotto alla crema di asparagi verdi e “formadi frant”).
L’applauso finale è dovuto, perché Cordenons ha davvero saputo dimostrare come si fa a “portare in tavola” la scoperta del tesoro di una terra!
Francesca Orlando