“La musica è una pagina vuota dove tu puoi scrivere le tue emozioni” (M. Arzovino)
Il drink sound dei cocktail di Alessandro Borghese
Avete mai pensato di tuffarvi in un drink e nuotando ascoltare la musica che fa?
Da AB Il lusso della semplicità, il nuovo ristorante e bistrot di Alessandro Borghese ti viene voglia di fare anche questo.
Provateci con me!
… oltre la schiuma c’è un mondo bellissimo da scoprire, perché se Alessandro ci ha sempre raccontato storie di cucina in musica, anche i cocktail del suo Bistrot narrano delle storie, basta saperle ascoltare!
Lui, il cocktail, si chiama Pink Fluid e il perché è presto detto.
Pink è pink, ma non fermatevi alla superficie… immergiamoci, nuotiamo e ascoltiamo…
La vodka al basilico mescolata al lime ci sospinge verso la Thailandia e il nostro corpo si rilassa al ritmo di pin, cimbali, sonagli, xilofoni a tavolette, gong e liuti ad arco …; siamo allegri e potentemente rinfrescati quando d’improvviso arriva il pompelmo rosa, vecchio zio sonnacchioso di tutti gli agrumi, con le sue note tropicali che ci portano a ballare una trop house d’avanguardia. Atmosfere estive da spiaggia vengono carezzate dai suoni densi dello sciroppo al lampone: la nota legnosa e calda e l’immagine dei suoi fiori e frutti viola ci fa venire voglia di trasformarci un po’ in figli dei fiori, hippie anni 60, jazz, rock o folk che sia (a voi la scelta), mentre l’albume ci addolcisce e diventiamo un po’ più romantici…
Ma allora che musica fa questo drink? Riemergete da quella schiuma e pensate alle suites dei Pink Floid: brani strumentali dove si ritrova tutta la loro vena creativa, che ci accompagnano in mondi suggestivi dove a dominare è spesso il trasporto del luogo in cui ci si trova e il dare libero sfogo all’improvvisazione.
Sì amici miei, il Pink Fluid ha il sound dell’ispirazione, della ricerca degli abbinamenti… è lo stesso connubio di immagini e ritmo che ci regala la musica tentacolare dei Pink Floid, che hanno sperimentato tutto il possibile.
E allora Alessandro non è solo kitchen sound, ma anche drink sound, condito magari dalla felicità dei sapori di un’ombrina in straccetti con puntarelle e sale di Cervia; eh sì aspettate un attimo, in Thailandia il basilico al lime non è forse sempre abbinato al pesce?…
I drink sound made in Borghese sono tanti. Il Tuxedo (Old Tom Gin, Vermouth dry, maraschino, assenzio ed Orange bitter) vi trasformerà in gentil uomini inglesi in Dinner Jacket e in smoking non ballerete certo il rock ‘n roll; e poi via a passo di danza classica con un bel Arabesque, ma 2.0, dove gin, braulio, salvia e Lillet Blance danno alle note un sapore King Eletric.
Alessandro Borghese non è allora solo Kitchen Shuffle, certo è anche quello e da AB la cucina in musica c’è, immersa in un’atmosfera che narra molto altro… ma questa è un’altra storia. Godetevi il sound drink intanto, il resto ve lo racconterò presto!
Francesca Orlando