Incontro con chef Damiano Nigro

Alla guida della cucina del primo Relais dedicato ai crus di Barolo.

Si dice che il 2021 sarà l’anno della rinascita e del cambiamento.

Vogliamo crederci e, a favore di questa speranza, raccontiamo la storia di Damiano Nigro.

Classe 1973 è conosciuto, o meglio lo era fin a ieri, per essere l’executive chef presso il Relais Villa d’Amelia a Benevello, in provincia di Cuneo, dove ha conquistato una stella Michelin.

L’opportunità, la rinascita, nel caso di Nigro, si è presentati nelle vesti del Palás Cerequio, primo relais dedicato ai cru del Barolo.

Un relais ubicato a La Morra (CN), nel cuore dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, dichiarati Patrimonio dell’Umanità nel 2014.

Chi è Damiano Nigro.

Dalla gavetta a Courmyeur alla cucina di Marchesi e Ducasse fino all’Alta Langa.

A soli 15 anni, Damiano Nigro lascia Brindisi, la sua città natale, e inizia, pieno di sogni e speraze, la sua avventura nel mondo della cucina lavorando come lavapiatti a Courmayeur.

Dopo 4 anni di gavetta  viene scelto da Alfredo Chiocchetti, all’allora ristorante di Modena, e poi, tre anni dopo, nienet meno che da Gualtiero Marchesi prima a Milano poi a Erbusco.

La veloce e brillante carriera lo porta poi in  Inghilterra, a Waterside Inn, a Londra,  e poi al The Oak Room e Criterion Brasserie di Marco Pierre White.

Si trasferisce quindi in Francia dietro i fuochi al Restaurant La Grande Cascade di Alain Ducasse, e al Les Elysées di Alain Soliveres,.

Torna in Italia prima da Paola Budel, al ristorante del Principe di Savoia di Milano, e poi con Enrico Crippa, al ristorante “Piazza Duomo” di Alba. Dalla fine del 2006 è stato infine lo chef di “Villa D’Amelia”, nel cuore dell’Alta Langa.

La cucina di chef Damiano Nigro.

La cucina dello Chef Damiano Nigro si basa, oltre che sulla creatività e la ricerca di nuove tecniche, anche sull’utilizzo di materie prime di grande qualità e ingredienti di stagione provenienti di piccoli produttori locali, con cui cura personalmente la selezione.

La nuova casa, la grande opportunità e svolta del 2021, Palás Cerequio, sarà un ristorante che porterà il suo nome e che gestirà in piena autonomia insieme alla compagna Elena Boffa.

“In ogni piatto che inserisco nella mia carta – ci racconta chef Nigro – cerco di rappresentare me stesso con la ricerca maniacale dell’eccellenza della materia prima. Sarebbe fin troppo riduttivo fare il nome di un singolo piatto. Nella mia cucina non mancano mai materie prime che offre la mia terra, che per fortuna sono tante, quell’ingrediente non potrebbe essere altro che la stagionalità”.

La sua cucina è stata definita “evolutiva”, capace di cambiare, ma in maniera lenta e costante, secondo i gusti e le esigenze contemporanee, senza strappi o forzature, senza metamorfosi improvvise.

“Il ragù l’ho imparato a fare dalla mamma e dalla nonna – continua lo chef – quando abitavo nella masseria di famiglia, a Brindisi. Loro mettevano tutto insieme: carne, verdure, i pomodori appena colti. Una cottura lenta amalgamava gli ingredienti, compreso il grasso della carne che forniva l’energia di cui gli uomini avevano bisogno per lavorare in campagna. Uso la stessa ricetta della nonna, ma faccio scolare il grasso della carne per un ragù più leggero e digeribile. Le ricette cambiano, il gusto invece continua ad accompagnarti per tutta la vita”.

Una grande cucina abbinata a grandi vini.

Dalla Puglia al Piemonte, passando dalla Liguria, chef Damiano Nigro unisce con intelligenza e sobrietà i vari ingredienti combinandoli con grandi vini del territorio.

Un nome su tutti: Michele Chiarlo.

Una vera istituzione in Piemonte, l’uomo che più di ogni altro ha creduto e investito nella Barbera d’Asti, aiutandola a diffonderne fama e giusto valore. Si deve anche al suo impegno il riconoscimento del Nizza Docg, il “super Barbera” del Monferrato”, ed è tra i fondatori dell’Accademia del Barolo.

Nel Caveau di Cerequio custodisce una collezione che supera le 6.000 bottiglie. Un archivio di etichette che può sempre essere apprezzato attraverso degustazioni personalizzate ed esclusive, guidate dal sommelier Roberto Stroppiana, oltre mezzo secolo di annate di Barolo dal 1958 ad oggi.

“Lo scambio d’idee con la famiglia Chiarlo – svela Nigro -, che legherà la mia cucina ancora di più al territorio. Il sogno condiviso è quello di creare un luogo accogliente, dove sentirsi davvero a casa, coccolati dalle mani di professionisti dell’ospitalità, della gastronomia e del grande vino piemontese”.

Una delle sale del nuovo ristorante di Damiano Nigro verrà destinata ai cru del Barolo. Su di una parete verranno esposte oltre 400 etichette provenienti dai principali vigneti e produttori della denominazione.

Michele Chiarlo ha infatti concepito Palás Cerequio come un vero e proprio “tempio del Barolo”: nel caveau sotterraneo sono conservate migliaia di bottiglie in diversi formati, di annate che risalgono fino agli anni ’50. Un archivio di etichette che può sempre essere apprezzato attraverso degustazioni personalizzate ed esclusive, guidate dal sommelier Roberto Stroppiana.

Non ci resta che andare a provare questa abbianta perfetta di eccellenze italiane!

Palás Cerequio – Barolo Cru Resort

Borgata Cerequio – 12064 La Morra CN Italy

Phone: +39.0173.50657

ph credit. su gentile concessione di Damiano Nigro

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Manuela Caracciolo è giornalista pubblicista. Dopo il liceo scientifico, ha frequentato l’Istituto Europeo del Design di Torino e si è diplomnata nel 2001 al corso di Fashion & Textile Design e lavorato per alcuni anni come assistente stilista e graphic designer. Redattrice presso giornali e riviste locali, si occupa di costume, arte, scuola e cultura e collabora come freelance e addetto stampa per varie realtà culturali. Ha partecipato a numerosi concorsi letterari nazionali ed internazionali con racconti e poesie, ottenendo ad oggi una ventina tra riconoscimenti e premi.

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