La panchina dorata del colore del Franciacorta

Bollicine, condivisione sostenibile e nuove prospettive.

Immagina una panchina dorata..

Anzi, immagina di poter tornare bambinǝ e osservare, dalla stessa prospettiva e con gli stessi occhi incantati, un panorama all’ora del tramonto, quando il cielo inizia a prendere, gradualmente e in una sequenza temporale perfetta, sfumature dal rosa all’arancio creando quel cielo dorato che solo l’incontro tra giorno e notte riesce a creare.

Immagina di poterti sentire piccolǝ, nella sua accezione migliore, in un posto grande, fuori scala, lontano da ciò che credevi di conoscere, ma che non hai mai davvero guardato nel modo giusto.

E immagina ora di perdere lo sguardo tra filari di vigneti, che profumano di uve Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco e raccontano milioni di storie, e ritrovare tutte queste emozioni in un brindisi di preziose bollicine.

Al via il 13 settembre un evento esclusivo.

Venerdì 13 settembre tutte queste emozioni diventeranno realtà in un esclusivo evento che aprirà il Festival Franciacorta in Cantina 2024, un weekend all’insegna del buon vino e della scoperta di questa, come la definì Carlo Magno, “Piccola Francia”.

L’evento è organizzato da Freccianera – Fratelli Berlucchi, Azienda Agricola che dal 1927 produce vini di qualità utilizzando solo uve delle proprie vigne, vendemmiate a mano, con maturazione e imbottigliamento nella propria cantina a Borgonato di Corte Franca.

Il Weekend accompagnerà i fortunati visitatori in una suggestiva passeggiata panoramica, raggiungendo la “panchina dorata”, che verrà ufficialmente presentata, per assaporare una preziosa degustazione di due eccellenze delle Cantina: i Franciacorta Riserva Casa delle Colonne 2011 e 2012.

Quando ti ho chiesto di immaginarti piccolǝ in un posto grande parlavo proprio della panchina dorata, una magica panchina che indossa il colore del Franciacorta.

Ma perché una panchina gigante tra i filari della Franciacorta?

Big Bench Community Project: panchine giganti e turismo sostenibile.

Tutto ha inizio nel 2010, quando il designer americano Chris Bangle e la moglie Catherine, cittadini di Clavesana dal 2009, realizzano la prima panchina gigante sul terreno della Borgata a Clavesana, in provincia di Cuneo, nelle Langhe.

L’idea di Chris è stata quella di dare vita a un’opera fuori scala che permettesse ai visitatori di tornare bambini e rivivere lo stupore e l’emozione primordiale e autentica davanti a questo mondo pazzesco, che spesso non guardiamo dalla giusta angolazione (o forse semplicemente fatichiamo nel cambiare punto di vista).

Le grandi dimensioni della panchina portano a un radicale cambio di prospettiva, riavvicinandoci alla capacità di meravigliarci e di guardare attraverso uno sguardo diverso, nuovo e liberato.

Panchina gigante, Big Bench community Project -(Credit Ph: bigbenchcommunityproject)
Panchina gigante, Big Bench community Project – (Credit Ph Bigbenchcommunityproject)

Guardare un paesaggio tornando bambini.

Come se fossi di nuovo bambinǝ, l’incredulità, quella sensazione di “prima volta” che forse è la più vera di tutte quelle che arriveranno nel tempo, quella che forse ci regalerà per tutta la vita il nostro effetto Madeleine nello sguardo sui ricordi.

Come se fossi di nuovo bambinǝ, insieme ad altre persone, la condivisione di uno spazio capace di accogliere più emozioni e trasformarle in un qualcosa di ancora più grande: lo stare insieme.

Ecco perché una panchina e non una sedia o una poltrona: la panchina rappresenta la consapevolezza sociale e comunicativa di questo progetto.

Da un progetto nato tra amici e vicini di casa, oggi Big Bench Community Project (BBCP) è una fondazione no profit per il turismo sostenibile, con l’obiettivo di promuovere e sostenere lo sviluppo e la conoscenza del territorio – in particolare di località minori – attraverso la costruzione delle grandi panchine.

Nel 2018 è stata installata la prima panchina gigante all’estero, ad Arbroath, in Scozia. A oggi le panchine giganti sono 380, 62 sono in fase di costruzione e 13500 i fondi donati ai comuni per progetti No profit.

La panchina dell’accoglienza.

Torniamo in Franciacorta, proprio da dove siamo partiti nelle prime righe.

Passeggiando tra cittadine, bollicine e borghi antichi, possiamo già ammirare alcune panchine giganti.

“La panchina dell’accoglienza”, simbolo del progetto di riabilitazione psichiatrica del Consorzio Cascina Clarabella, ad esempio, è posizionata ai piedi del Monte Orfano, all’interno del parco di Villa Canta, offre una vista mozzafiato sul Santuario di Santo Stefano e sul centro storico della cittadina di Rovato.

Spostandoci sul caratteristico lago d’Iseo incontriamo il verde e l’arancio, i colori della natura e del tramonto, perfettamente ritratti dalle due panchine giganti posizionate sul lago d’Iseo:

  • la verde a Pilzone;
  • l’arancione a Sale Marasino, per sognare ancora un po’ ed innamorarci di questa incredibile vista sul Sebino e su Monte Isola.
Vista su Monte Isola, Lago d'Iseo - Credit Ph: Silvia Rivetti
Vista su Monte Isola, Lago d’Iseo – Credit Ph Silvia Rivetti

Avvicinandoci alla città di Brescia, possiamo incontrare la panchina gigante di Collebeato, inserita nel Parco delle Colline, precisamente sul Monte Peso, magnifica area protetta ideale per lunghe passeggiate e sport all’aria aperta. La panchina, alta 2,5 metri e larga 3 metri, porta un verde brillante sposandosi perfettamente al contesto in cui si trova.

Queste sono solo alcune delle tantissime panchine giganti presenti in questa città poco conosciuta, ma capace di grandi sorprese, poco conosciuta e racchiusa tra due laghi e in tantissime città d’Italia, ognuna portatrice di bellezza e profumo di casa e radici.

«È una grande lezione nell’utilizzo dell’innovazione contestuale. Siamo così ossessionati dallo scoprire cose sempre nuove che spesso ci neghiamo l’interessante esperienza di sperimentare cose ben conosciute ma in un contesto diverso»

Chris Bangle

Ad ogni panchina uno sguardo nuovo può accompagnarci ad incontrare nuove prospettive.

Difficile dimenticare un’esperienza così emozionante, ma per averne la piena certezza che la stessa resti con noi per sempre il progetto prevede la possibilità di ricevere, o regalare, un simpatico passaporto, collezionando il timbro di ogni panchina che riporta il logo delle Grandi Panchine e il nome del paese in cui sono situate.

Passaporto Big Bench Community Project -  (Credit Ph Bigbenchcommunityproject)
Passaporto Big Bench Community Project – (Credit Ph Bigbenchcommunityproject)

Uscire dalla propria visione per raggiungerne una più grande.

Ripartiamo..

Adesso immagina di essere sedutǝ su quella panchina gigante.

Filari e filari di vigneti che paiono infiniti scorrono davanti ai tuoi occhi, la tua mano sorregge un calice di bollicine scoppiettanti, il tuo sguardo si perde in quel cielo dorato e i tuoi pensieri stanno accarezzando sensazioni che credevi di aver dimenticato..

.. e se cambiassimo più spesso prospettiva?

Forse forse funziona davvero.

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Il suo amore per il cibo profuma di uova fresche e farina polverosa, racconta di un’infanzia felice, di pomeriggi trascorsi ad impastare, osservare, sentire ed ascoltare. Nasce da intrecci meravigliosi di cibo e racconti, emozioni e difficolta, conoscenza senza giudizio. Silvia sogna di scrivere di quell’amore fin da quando era una bambina curiosa che appuntava le ricette di nonna e ogni nuova scoperta di gusto. Oggi quegli appunti raccontano la sua storia. Passione, studio e curiosità la hanno portata a custodire quel sogno, che continua ad emozionarla, perché una cosa bella è una gioia per sempre.

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