Plodar Kelder: formaggi e salumi come una volta

Plodar Kelder: la latteria di Sappada

Plodar Kelder: la latteria di Sappada

C’erano una volta i piccoli allevatori di Sappada e c’era una volta una piccola latteria, gestita da una cooperativa sociale.

Gli allevatori conferivano alla latteria tutto il loro latte; a turno aiutavano il casaro, che in cambio dava loro i prodotti finiti: burro, formaggio o ricotta.

Quella latteria sociale oggi si chiama Plodar Kelder: latteria con spaccio e angolo degustazione gestita dalle giovanissime sorelle Marta e Sara Pillerroner.

Il formaggio fatto come una volta

Sara e Marta non hanno solo dato vita ad un “angolo” meraviglioso nel cuore storico di Sappada, dove sedersi e degustare prodotti di qualità, dalle colazioni, agli aperitivi fino, perchè no, a una cena amicale e dal gusto unico.

Le sorelle Pillerroner hanno fatto molto di più per il loro paese, riportando ad oggi l’antica tradizione lattiero casearia, garantendo per altro materia prima locale al cento per cento.

“Ad un certo punto – ci racconta Marta – i piccoli allevatori hanno abbandonato l’attività e di conseguenza la latteria sociale chiuse. Fu poi gestita da alcuni ragazzi, che compravano e rivendevano il formaggio e dunque la latteria vera e propria rimase comunque ferma.

Io ho lavorato per molti anni in malga, sono sempre stata affascinata e curiosa di questo mestiere e allora io e Sara abbiamo pensato, perchè no! Rileviamo la latteria e tentiamo di dare vita a un bel progetto!”.

E così…

C’erano una volta due sorelle, che amavano la loro terra e non volevano che i veri sapori di Sappada si perdessero, venissero dimenticati…

“Quando abbiamo iniziato – continua Marta – la latteria era veramente vecchia, c’erano delle grandi caldaie bellissime in rame, una da 7 e una da 10 quintali. Fare il formaggio con questi macchinari era molto faticoso, era un lavoro di forza. E avevamo solo latteria e spaccio. Dopo un po’ di tempo abbiamo pensato che sarebbe stato bello rinnovare la latteria, modernizzarla, ed anche ricavare un posticino per fare la degustazione”.

Da tre anni l’ “angolo” degustazione” attira turisti e popolazione locale.

Uno yogurt, un gelato (novità 2019), un tagliere di salumi e formaggi… Sì anche i salumi, prodotti dal papà di Sara e Marta.

Chilometro zero garantito insomma, anche per i formaggi, perché il latte vaccino è sappadino doc, portato da Roberto e Marco Fauner, mentre quello di capra arriva dalla vicina cittadina di Santo Stefano.

Marta e Sara ogni giorno lavorano il latte arricchendo il bancone di burro, ricotte, mozzarella, formaggi freschi, mezzani, stagionati nel fieno…

Il legno e il calore, dell’amore in primis, fanno da contorno a questo progetto che profuma di valorizzazione di cultura e territorio.

Un esempio per molti giovani e per chi non crede che il passato vada custodito, preservato e tramandato.

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IDEATORE E AMMINISTRATORE DI RISTORHUNTER - Giornalista pubblicista e scrittrice, Francesca è felicemente ossessionata dai racconti e dal potere delle storie: se infatti nessuno è in grado di contrastare la forza di gravità esercitata dalle storie, lei ne è sin dai primi anni di vita la prima vittima. Docente di "arte della narrazione" (anche applicata al mondo enogastronomico), che ama in verità definire "scrittura emotiva", crede che sia assolutamente vero che "Dio creò l'uomo perché gli piacciono le storie". Per Francesca insomma la scrittura è una cosa seria, perché scrivere significa dire quello che non riusciamo a dire e perché la scrittura è "un atto di conoscenza che si maschera di finzione".

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