Ristorante Agli Amici: gusto contemporaneo e ospitalità familiare.

Non siamo qui per impressionarvi, desideriamo solo farvi stare bene!“. Così il ristorante Agli Amici racconta sulle pagine web il “cosa aspettarci” quando decidiamo di sederci a tavola di casa Scarello.

Una famiglia, quella degli Scarello, legata al mondo della ristorazione dal lontano 1887, quando Umberto, allora guardia del Re, a fine carriera ottenne, a titolo di ricompensa, la licenza per la gestione, a Godia, alle porte di Udine, dell’attività di vendita di generi coloniali e tabacchi.

Quello stesso locale divenne poi, con l’avvento della radio, il ritrovo dei paesani, che qui si riunivano per assistere ai grandi eventi sportivi; e dopo ancora fu il posto telefonico pubblico di Godia.

Un luogo dove a regnare, insomma, sono sempre state la convivialità e l’amicizia. Ed ecco la decisione negli anni Sessanta, spontanea ma soprattutto vera, di un nuovo nome per l’oramai ristorante: Agli Amici.

Mura che narrano una storia lunga 135 anni e che hanno impresso nel cuore di chi oggi accoglie gli ospiti il desiderio profondo di accarezzarli con le medesime attenzioni di quell’osteria in cui si offrivano agli avventori minestre, pasta fresca e lasagne.

Buon divertimento” è la parola d’ordine. Una frase, e incantevole auspicio, che ad ogni portata ti viene augurato dal personale di sala.

Ed è lui, il personale di sala, il primo protagonista che incontri quando varchi la soglia del ristorante, a farsi portavoce della filosofia del luogo e condurti al gioco dei cinque sensi.

Una brigata affiatata, entusiasta ed elegantemente coinvolgente: il primo motore di successo di un ristorante!

La sala del ristorante Agli Amici.

A guidare le danze della sala è Michela Scarello, da oltre vent’anni maestra d’accoglienza e cicerone di calorosi gesti casalinghi trasformati in elegante precisione e attenzione regalata ai commensali col sorriso da parte di tutti i giovani ragazzi dello staff. Soprattutto, dolce padrona di casa.

Ad aprire i giochi esperienziali è il momento dell’aperitivo.

Cocktail preparati e raccontati en temps réel (su un carrello portato a fronte tavolo) e accompagnati da “benvenuti” che preludono un percorso all’insegna di valorizzazione di territorio e tradizione, ricerca e creatività.

Gin e Bitter a marchio “Agli Amici” prodotti in esclusiva da Tosolini.

In tavola con Emanunele Scarello.

In questa primavera 2022, Emanuele Scarello non smentisce la sua cucina fatta di sapori e saperi tramandati dalla famiglia abbracciati stretti a studio e idee innovative.

Il risultato sono piatti dai sapori decisi che pescano nella memoria, condensati in bocconi vestiti di abiti moderni e arricchiti da contrasti che traducono la storia in rivisitazioni signature.

Un’esperienza speciale sì, come chef Scarello promette e mai smentisce.

È presenza costante il profondo amore per il territorio, per i sapori della terra friulana: dalle erbe spontanee agli ortaggi, come le storiche patate di Godia; dai pescati istriani alle alghe della laguna di Grado fino alle carni della pezzata rossa.

Focaccia con patate cotte nel burro – ph. Francesca Orlando

Ma le interpretazioni… beh, quelle sono tutte da provare per capire davvero in cosa consista l’essenza per Emanuele Scarello, compresa quella che degli ingredienti vede scartare solo il superfluo.

I piatti.

Tre sono i percorsi degustazione, di cui uno tutto vegetariano, proposti a tavola Scarello.

nuovamente Agli Amici” ha portato in tavola:

SCAMPO

Consommè allo zenzero

Coda in panatura di mais e verdure fermentate

Pralina degli umori al cipollotto e limone

Parature all’olio del suo carapace

MOECA

Tortelli di pasta all’uovo e moeca integrale con peperone arrosto e burro nocciola

CENTRALOFO VIOLA

Risotto alle mandorle armelline, pesto di capperi e limone

Filetto con emulsione alla salicornia

AGNELLO

Pâté En Croûte all’uvetta sultanina, lardo, grappa e pistacchi

Pancake ai chiodi di garofano e bergamotto

Coscia scottata e spalla cotta in pressa con salse di aglio orsino, bordolese e vellutata (servito con composta di ciliege)

Strucolo con interiora al tartufo nero ed erbe di mare

LATTE

Tartelletta alla menta e lamponi ghiacciati

Meringa di latte e caffè

Riso e yuzu

credit foto piatti: Stefano Collausig e Francesca Orlando

A casa Scarello è ogni dettaglio a fare la differenza. Staff di sala preziosissimo nel farti sentire parte di un gioco di famiglia.

Il gioco dei piatti, invece, è quello della firma di uno chef che non ama fare il fuoriclasse, che preferisce far parlare ciò che offre alla sua tavola.

E a proposito di fuori classe, Emanuele Scarello dice di essere un calciatore mancato.

Per fortuna invece ha seguito la passione di mamma Ivonne! Perchè è proprio vero che (come si legge sulla porta di ingresso) appena si varca la soglia del ristorante Agli Amici, profumi, atmosfera, persone… tutto ti fa pensare “Hic manebimus optime“: qui staremo benissimo!

Agli Amici 1887

Via Liguria 252

33100 Udine

Tel. + 39 0432 565411

Agli Amici – Rovinj (HR)

La casa d’Istria della famiglia Scarello.

Curiosità: le patate di Godia.

Quella di Godia è una varietà di patata tipica di questa località.

La coltivazione risale agli anni Cinquanta e se prima le patate utilizzate provenivano dalla Carnia, in seguito la varietà opzionata è la Kennebec, che ha garantito l’utilizzo di semi di provenienza certificata.

Quello che rende particolari le patate di Godia sono i terreni, con pH leggermente acido, buona percentuale di ferro e un microclima idoneo grazie alla vicinanza del torrente Torre.

Le patate di Godia hanno una forma rotondeggiante, con una polpa gialla farinosa.

Questa caratteristica le rende versatili in cucina, ma particolarmente adatte alla preparazione degli gnocchi.

E gnocchi e patate sono i protagonisti dell’annuale agostana Sagra delle patate di Godia.

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IDEATORE E AMMINISTRATORE DI RISTORHUNTER - Giornalista pubblicista e scrittrice, Francesca è felicemente ossessionata dai racconti e dal potere delle storie: se infatti nessuno è in grado di contrastare la forza di gravità esercitata dalle storie, lei ne è sin dai primi anni di vita la prima vittima. Docente di "arte della narrazione" (anche applicata al mondo enogastronomico), che ama in verità definire "scrittura emotiva", crede che sia assolutamente vero che "Dio creò l'uomo perché gli piacciono le storie". Per Francesca insomma la scrittura è una cosa seria, perché scrivere significa dire quello che non riusciamo a dire e perché la scrittura è "un atto di conoscenza che si maschera di finzione".

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