Terre di Ger: uno storico casale immerso nel verde; tutto intorno 70 ettari di vigneto. La zona è quella DOC Friuli Grave, Frattina di Pravisdomini per l’esattezza, ma gli appezzamenti sono distribuiti in una fetta di terra tra i fiumi Lemene e Livenza, al limitare dei territori di Veneto e Friuli.
Terre di confine, o terre di mezzo, e anche se “Ger” non è un termine dialettale o un lemma straniero che significa “confine”, prima di sapere cosa indicasse questa sigla, mi è piaciuto volare con la fantasia, giocare con le assonanze, e nella mia testa “ger” è diventata “ghiaia”, terre di ghiaia, quelle ai lati dei due fiumi, quelle dove in tre passi ti sposti dal Veneto al Friuli. Perché è bello pensare alla “terra di mezzo”, un luogo dove le viti possono crescere accogliendo il meglio di ognuna delle due terre e insaporendo le uve in maniera unica.
Nella mia testa Terre di Ger ha lasciato questa immagine, meravigliosa e poetica, forsanche un po’ romantica…
A questo punto so che tutti vi starete chiedendo cosa mai significhi Ger. Forse scoprendolo un po’ il romanticismo vedrà scemare il suo potere (anche se so che per tutti voi Terre di Ger sono ormai le Terre di Ghiaia di mezzo!), ma la verità è che questo nome non solo richiama un territorio, ma una famiglia, quella degli Spinazzè, dal 1965 produttori di pali per vigneti che nel 1999 hanno acquistato il casale e tutti i terreni circostanti. Ger sta per Gianni, patron della cantina, Edda, la moglie, e Robert Spinazzè, attuale direttore della cantina.
Una storia recente, tutto sommato, ma che non va a discapito di sapere, eccellenza e qualità, anzi… E parto proprio dalla fine: non dalla tradizione, ma dalla modernità e innovazione.
Il Limine e El Masut sono le punte di diamante di questa cantina. Il “limine” è la soglia, il limite, il “confine“, ed ecco tornare poesia e romanticismo nel cuore di tutti voi! El Masut è il mezzadro, dialetto veneto insegna. Ma al di là dei nomi, la moderinità e innovazione di questi due vini sta nel fatto che stiamo parlando di vitigni resistenti. Si chiamano Piwi (dal tedesco Pilzwiderstandfähig) e sono vitigni resistenti a tutte le malattie fungine, come oidio e peronospora.
Le uve resistenti richiedono solamente un paio di trattamenti chimici all’anno, a tutto favore del biologico, della naturalità e della salute, e sì, della qualità del vino che beviamo.
Fleurtai, Soreli, Sauvignon Kretos, Sauvignon Nepis, Sauvignon Rytos, Cabernet Eidos, Cabernet Volos, Merlot Khorus, Merlot Kanthus e Julius sono i 10 nuovi vitigni ibridi. Terra di Ger per ora ha un campo sperimentale: Soreli, Fleurtai e Sauvignon Kretos, assieme a Bronner e Johannitter sono i loro primi vigneti in produzione, seguiti dall’impianto di barbatelle a bacca rossa, come il Merlot Kanthus e il Merlot Khorus.
Ibridi il cui il genoma è costituito per almeno il 90% da geni di Vitis Vinifera.
Il Limine è giallo paglierino limpido con quei sentori vegetali (foglia di pomodoro su tutti) che gli conferiscono l’impronta inconfondibile del Sauvignon. L’agrumato lo percepisci in bocca, con carica acidula e pungente, ma in fondo morbido, quando alla fine le note di arancia e pompelmo si fanno sentire.
Il Rosso delle Venezie El Masut è fermo e secco, vinificato con uve Merlot Kanthus e Merlot Khorus; ottimo coi formaggi e carne saporita, con i suoi delicati richiami d’erbe officinali, un finale dai toni legnosi e il tannico che un po’ si fa meravigliosamente sentire.
Alla modernità si affianca immancabile e amatissima la tradizione, con il Pinot Grigio, lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc, accompagnati dai rossissimi Cabernet Franc, Merlot e Refosco.
E non manca lo Spumante Metodo Classico, ricavato da uve di Chardonnay in purezza, vinificate con il metodo dello champenoise classico: fermentazione in acciaio inox e rifermentazione in bottiglia con permanenza sui lieviti per trentasei mesi. Giallo paglierino intenso, sentori di lievito e spiccata sapidità e acidità.
Beh, Terre di Ger è una Terra di Mezzo per nulla immeritata! Procuratevi un calice e liberate la fantasia!
Terre di Ger
Via Strada della Meduna, Frattina di Pravisdomini – 33076 Pordenone (italia)